Dopo aver illustrato nella prima sezione l’Analisi Tecnica e le sue sfaccettature, è arrivato il momento di passare alla seconda sezione della nostra guida in cui ci occuperemo di oscillatori e indicatori.

Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare di oscillatori e indicatori, due termini estremamente importanti da conoscere quando ci si approccia al mondo del trading e si inizia a voler attuare una vera e propria strategia volta al conseguimento di un profitto.

indicatori e oscillatoriIn questa sezione cercheremo di spiegare nel modo più semplice possibile il loro significato e come utilizzarli.

Buona lettura!

Indicatori e oscillatori nel trading: cosa sono e come utilizzarli

Iniziamo subito col dire che gli indicatori non sono altro che degli algoritmi matematici studiati appositamente per valutare la forza di un trend.

In altre parole sono quindi il risultato di un procedimento matematico applicato alla serie numerica che descrive l’andamento della movimentazione dei prezzi e/o dei volumi scambiati.

Indicatori leading e lagging

Gli indicatori si distinguono in 2 grandi categorie:

  • Leading
  • Lagging

Gli indicatori di tipo leading, come suggerisce la parola stessa, forniscono in anticipo indicazioni circa l’inversione di tendenza, fornendo dei segnali operativi e tempestivi. Si potrebbe quindi pensare che siano gli indicatori più utili, in quanto potenzialmente in grado di fornire al trader importanti informazioni circa l’evoluzione del prezzo di un titolo. Bisogna tuttavia tener presente che i falsi segnali in questo caso non sono rari.

Gli indicatori di tipo lagging, come anche in questo caso suggerisce il termine stesso, forniscono delle indicazioni (“segnali”) solo a valle dell’accadimento dell’evento stesso. Questo significa che se ci troviamo di fronte a un mercato che sta scendendo, l’indicatore non sarà mai in grado di fornirvi con anticipo indicazioni circa il punto minimo da cui i prezzi inizieranno a salire. Succederà invece che i prezzi raggiungeranno il loro punto minimo e solo dopo l’indicatore sarà in grado di mostrare quello che sta accadendo.

Classici indicatori di questo tipo sono ad esempio le medie mobili o gli indicatori che si basano su di esse, come il MACD.

Come possiamo immaginare questo può essere visto come un problema di non poco conto. Gli indicatori in realtà non vanno presi per oro colato, ma devono essere usati come un ausilio, a complemento di tutti gli altri strumenti a disposizione del trader.

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Indicatori e oscillatori: gli oscillatori

Gli oscillatori sono dei particolari indicatori che si muovono in un determinato range oppure oscillano intorno ad una linea (da qui il loro nome).

Nascono, e sono particolarmente utili, per avere importanti indicazioni nelle fasi in cui non vi sono dei trend fortemente definiti, come nei movimenti laterali, ma possono dare utili informazioni anche in situazioni di forte rialzo o ribasso, se utilizzati opportunamente ed insieme ad altri strumenti a disposizione del trader.

Gli oscillatori hanno in particolare lo scopo di identificare:

  • Livelli di ipercomprato/ipervenduto
  • Le Divergenze

Analizziamo in dettaglio i 2 punti precedenti.

Cosa si intende per ipercomprato/ipervenduto?

Ipercomprato: prezzi eccessivamente alti con possibile correzione futura verso il basso

Ipervenduto: prezzi eccessivamente bassi con possibile correzione futura verso l’alto

Per poter capire se un titolo è eccessivamente comprato o venduto la prima cosa da fare è settare delle soglie (punti estremi) sopra e sotto i quali è possibile definire i livelli di ipercomprato o ipervenduto.
Il valore di tale soglie è definito per alcuni indicatori in modo standard (es. per RSI di Wilder è ipercomprato sopra 70 e ipervenduto sotto 30). Tali valori sono comunque personalizzabili in base all’esperienza di ciascun trader o a seconda della strategia che si vuol intraprendere.

Le soglie hanno ovviamente senso per gli indicatori cosiddetti normalizzati, quelli cioè con valori compresi tra 0 e 100.

indicatori e oscillatoriQuando il prezzo supera la soglia superiore, punto estremo che definisce il valore di “ipercomprato”, il presagio è quello di un’inversione di trend con un possibile calo dei prezzi.
Non vi è assolutamente nessuna certezza che ci sia un’inversione del trend, molto spesso infatti l’oscillatore potrebbe rimanere per molto tempo sopra soglia senza un effettivo calo del prezzo.

Lo stesso discorso ovviamente vale anche nel caso in cui ci sia un superamento della soglia dell’estremo inferiore (ipervenduto).

Ribadiamo ancora una volta che tutti gli indicatori, che siano di tipo leading piuttosto che lagging, nascono per fornire un’indicazione. Devono quindi essere utilizzati principalmente come ausilio!

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Indicatori e oscillatori: cosa si intende per divergenza?

La divergenza può essere considerata come un importante strumento annidato all’interno degli oscillatori.
Il significato della parola stessa indica un contrasto, un disaccordo definibile anche come uno spostamento in un verso differente di “oggetti” aventi precedentemente la stessa direzione.

Nel mondo del trading legato agli oscillatori si ha una divergenza quando il trend del prezzo continua a far riscontrare dei massimi/minimi successivi mentre l’oscillatore non supera il suo massimo/minimo precedente.

Le divergenze a seconda dei casi possono essere definite come ribassiste o rialziste. Nel primo caso si avranno dei massimi successivi dei prezzi con massimi decrescenti dell’oscillatore. Nel secondo caso avremo minimi decrescenti del prezzo con l’oscillatore che segna massimi crescenti.

Le divergenze sono utili per cercare di individuare una possibile inversione del prezzo in quanto possono anticipare le mosse del mercato e fornire un segnale circa una probabile correzione in arrivo.

Anche con le divergenze dovete fare molta attenzione, il comportamento del mercato non è mai scontato e quindi ogni segnale deve essere interpretato con le dovute cautele!

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Nella prossima sezione ci focalizzeremo sugli indicatori di trend.

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